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Cappella di Sant’Erasmo

La cappella del XVIII secolo e' stata costruita grazie all'opera di Don Tribuzio del Gori. Il 14 Maggio 1705 lo stesso chiese al Vescovo il permesso per la co­struzione di una Cappella sotto il titolo di S. Erasmo.

Descrizione

Trovasi nella parte superiore del paese in contrada “li Gori” così detta perché ivi aveva dimora la famiglia de Gori. Nella pare­te a destra vi ha pietra di marmo con la seguente iscrizione:

D. O. M.
Divo Erasmo M. Caiete Patrono templum
Ut Deo quotidie sacrificium offerretur divinorum
Beneficiorum non immemor Triburtius
De Gori ab imo construit latifundia donavit
Anno a Nativitate Domini MDCCVII

Il sacerdote don Tiburzio de Gori, fondatore di questa cappel­la, nato il 30 Aprile 1645, fu il penultimo di sei figli del Sig. An­tonio e della Signora Costanza Carroccia di Gaeta, nipote del sac. don Tiburzio Spina di Formia, allora Mola.
Rimase orfano del padre il 4 Ottobre 1648, a soli tre anni, e la sventura venne aggravata dal secondo matrimonio della madre con il sig. Benedetto Petronio di Fratte a sua volta padre di nove figli, celebrato i1 13 Luglio 1650.
Non crediamo che il piccolo Tiburzio con i suoi fratelli, il cui maggiore aveva 11 anni, in questa dolorosa circostanza abbia ab­bandonato la casa avita per trasferirsi con la madre ed ignoriamo a chi venne affidata la cura di sei minorenni.
Notando l’avvenimento l’Autore delle Memorie così commenta la sventura: “In quali e quante angustie si siano trovati li sei figli di Antonio tutti impuberi per l’accasamento della di loro madre Signora Costanza Carroccia con il sig. Benedetto Petronio, senza che vi è memoria dei conti dell’amministrazione e dell’inventario di beni del quondam Antonio de Gori lo consideri chi ha sen­no”.
Il giovinetto Tiburzio compì gli studi nel Seminario di Gaeta della quale Città è patrono S. Erasmo e da ciò deriva la particolare predilezione verso il Santo cui più tardi dedicherà la sua Cappella.
Ordinato sacerdote si stabilì a Coreno: venne in seguito eletto Vicario Foraneo ed in tale qualità ebbe delicati incarichi nella dio­cesi, che adempì scrupolosamente.
Il 14 Maggio 1705 chiese al Vescovo il permesso per la co­struzione d’una Cappella sotto il titolo di S. Erasmo, attigua alla sua abitazione e prima dello scadere dell’anno l’opera era già compiuta. Il 5 Maggio 1706 la cappella veniva benedetta dal Vi­cario Generale Visitatore don Tommasino per commissione e delegazione di Sua Ecc. Msr. Giuseppe Guerriero de Torres.
Con atto 2 Febbraio 1720 di Nr. Biagio Lentisco di Castelfor­te il pio e munifico sacerdote fece alla Cappella una larga dona­zione dei suoi beni che si descrivono:

  1. Seminatorio arborato con casa a Casale Cannavina.
  2. Altro seminatorio allo stesso Casale.
  3. Arbusto a Casale.

La rendita di questi territori acquisto di suppellettili e compen­so ai sacerdoti che assisteranno doveva essere impiegata al man­tenimento decoroso della cappella, alle funzioni della festività del Protettore.

  1. Due territori arborati alle Cese o Canale.
  2. Seminatorio detto Parrano.
  3. Altro territorio in detto luogo.
  4. Valle seminatorio al Vallone.
  5. Territorio seminatorio con quercio al Poio.
  6. Altro seminatorio con selva due mandrie e casella.
  7. Terreno seminatorio a Valle Pantano.
  8. Selva alli Cancelleri.
  9. Altra selva con case alli Patrici.

Con la rendita di questi fondi, si provvedeva alla celebrazione d’una messa quotidiana nella cappella.
Ne scaturiva ancora l’iuspatronato attivo per la sola discen­denza del fratello Giovanni, e dell’attivo e passivo tanto per li di­scendenti delle sorelle Petronilla coniugata con il Sig. Gregorio Rossi di S. Cosmo e Mariantonia coniugata con il Sig. Domenico d’Onofrio di Coreno. I cappellani di S. Erasmo furono i segg. sa­cerdoti:
Alessio de Gori, Erasmo d’Onofrio, Tommaso de Gori, Do­menico d’Onofrio, Giovanni de Gori di Nr. Alessio, Pietro Rossi, Filippo Rossi, Filippo Felice de Gori, Tiburzio de Gori del mag. Cristoforo, nipoti tutti del fondatore. Non pago ancora di quanto aveva donato alla Cappella d. Tiburzio pochi giorni prima della sua morte dispose in favore di essa altri Cento ducati che “debbiano stare in deposito a beneficio della Chiesa di S. Erasmo di quello potrà occorrere alla medesima chiesa di S. Erasmo e che siano conservati dalli cappellani della medesima presenti e futuri né ardiscano alienare”. Dispose ancora che tre giorni dopo del suo decesso si dispensassero ai poveri del paese cinquanta tomoli di grano e di condonare molti suoi crediti.
Chiudeva così il suo testamento: “Spero di aver fatto tutto be­ne a lode e gloria di Dio ed in onore del Beatissimo Santo Erasmo mio Protettore”.
Morì a 81 anni, il 27 gennaio 1726 e fu sepolto nella sua cappella.
La furia devastatrice della guerra non ha risparmiato la cappella di don Tiburzio e le truppe tedesche accampate a Coreno, credendo che nella sua tomba vi fossero nascosti tesori, hanno fatto scempio dei resti mortali del fondatore e della lapide marmoreo che copriva il sepolcreto.

Modalità di Accesso

Accesso senza barriere architettoniche

Contatti

Luogo

Via Roma, 03040, Coreno Ausonio (FR)

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