Il distretto del marmo
Il Distretto è specializzato nell’estrazione, taglio e lavorazione di lapidei e marmo, prodotti che hanno una forte vocazione all’esportazione e di elevata qualità riconosciuta a livello internazionale.
Nome Alternativo
Bacino marmifero dei Monti Ausoni
Descrizione
Il Distretto è specializzato nell’estrazione, taglio e lavorazione di lapidei e marmo, prodotti che hanno una forte vocazione all’esportazione e di elevata qualità riconosciuta a livello internazionale. La varietà di punta del distretto è senza dubbio il Perlato Royal.
L’area del distretto si caratterizza per la presenza di risorse naturalidi elevata qualità, riconosciuta a livello internazionale, di cui c’è ampia disponibilità, anche se l’estrazione dei materialipone problemi ambientali di una certa rilevanza. Le attività ammissibili, come definite in sede di istituzione dello stesso, sono quelle inerenti l’estrazione, la lavorazione di pietra e materiali da cava, la commercializzazione di macchine per l’estrazione e le successive lavorazioni.
Il distretto, vista la specificità della produzione, legata ovviamente alla localizzazione della materia prima e la qualità del prodotto, riveste altresì, in ambito provinciale, un ruolo predominante sulla produzione e sull’export del settore. Considerata l’importanza dell’export nel settore di specializzazione del distretto, infatti, il mercato di riferimento considerato è quello internazionale.
Negli ultimi anni in ambito mondiale si è assistito ad un forte incremento delle produzioni di marmi e lapidei, sia con riferimento al prodotto grezzo che ai prodotti lavorati.
I principali attori sul mercato mondiale sono gli Usa, principalmente consumatori, e la Cina che, da produttore di materia prima, ha iniziato a realizzare all’interno anche la lavorazione diventando importatore di prodotto grezzo, anche attraverso l’acquisizionedi cave all’estero; figurano, anche, il Brasile, che ha incrementato le lavorazioni, esportando verso gli Usa a prezzi unitarigradualmente più contenuti, e l’India, che potenzia gli scambi, anche importando materia prima e semilavorati.
Relativamente al distretto dei Monti Ausoni, nonostante la concorrenza internazionale, le quote di mercato sono rimaste sostanzialmente stabili, grazie alla qualità delle produzioni e alla capacità di realizzare progetti complessi.
I comuni afferenti al progetto sono Ausonia, Castelnuovo Parano, Coreno Ausonio, Esperia, Pignataro interamna, San Giorgio a Liri.
RICONOSCIMENTO NORMATIVO REGIONALE
Il Distretto è stato inizialmente istituito come Distretto Industriale Area del marmo dei Monti Ausoni con DGR 11 aprile 2003, n°311, successivamente integrato con l’Area del lapideo della Tiburtina e contestualmente ridenominato Distretto industriale Monti Ausoni-Tiburtina del marmo e del lapideo, con Delibera della Giunta Regionale n°1308 del 05.12.2003
Il Perlato Royal Coreno© è un calcare organogeno, costituito in pratica dall’accumulo di resti di flora e fauna marina, che viene estratto dalla formazione miocenica denominata “Calcare a Briozoi e Litotamni” affiorante nel settore orientale del gruppo montuoso degli Aurunci, delimitato a nord dal fiume Liri, ad est e a sud dal fiume Garigliano e ad ovest dal torrente Ausente
La successione stratigrafica del bacino minerario del materiale è costituita da sedimenti di natura calcarea (carbonato di Calcio). Essa presenta uno spessore complessivo, riferibile ad un ordine di grandezza medio di circa 50 metri, in dipendenza dell’ambiente di sedimentazione.
La tessitura è di tipo detritico-organogena, in cui prevale la componente frammentata di parti mineralizzate d’organismi, sia vegetali che animali, depositatisi al termine del loro ciclo vitale sui fondali marini di quel periodo; questi ammassi detritici accumulatisi nel tempo hanno formato i depositi classificabili come detritico-organogeni che risultano costituiti da grandi quantità di gusci di Pectinidi, Ostreidi, Echinidi, dalla forte incidenza di flora algale come i Litotamni (che ha determinato il tipico aspetto perlato) e altre alghe calcaree, nonché da organismi coloniali biocostruttori come i Briozoi.
La particolare disposizione di questi sedimenti determina la conseguente relativa facile attività di estrazione; questa caratteristica, unitamente alle proprietà fisiche, chimiche e meccaniche, ne hanno fatto uno dei materiali, tra quelli a componente carbonatica, maggiormente ricercato degli ultimi 30 anni; la dinamica deposizionale, infatti, ha permesso la sovrapposizione temporale di ammassi che, a diagenesi avvenuta, ha conferito una struttura stratificata in maniera abbastanza omogenea; lo spessore degli strati, sicuramente condizionato dai cicli deposizionali e dalla quantità di materiale che veniva mobilitato verso gli ambienti di sedimentazione, varia da circa 1 metro a circa quattro metri. La facilità d’estrazione e la suddivisione in circa 15 tipologie, è stata resa possibile proprio grazie ai giunti di stratificazione che, hanno costituito gli stacchi tra i singoli strati.
Altri fattori che hanno fatto crescere la domanda di perlato con conseguente accelerazione e miglioramento delle tecniche estrattive, sono costituiti dall’età di formazione (circa 25 milioni di anni e quindi recente); l’assenza nella successione stratigrafica di formazioni calcaree sovrapposte che ne potessero determinare una rottura per compressione; la tettonica che, agendo su una formazione già parzialmente emersa e non vincolata ad altri corpi sedimentari rigidi, ha permesso condizioni di affioramento facili ed omogenee senza fratturazioni intense e diffuse. Tutti questi fattori hanno concorso a far crescere il parametro relativo alla “sanezza” del materiale; esso, infatti, se opportunamente lavorato può essere prodotto già in cava in blocchi di dimensioni anche notevoli.
La suddivisione nelle quindici tipologie commerciali attualmente presenti sul mercato è stata determinata dall’associazione floro-faunistica nei sedimenti, condizione questa identica per ognuna delle tipologie indicate. La sola variabilità riguarda esclusivamente le dimensioni e non l’appartenenza a specie o generi differenti; questo parametro, permette la diversificazione nelle tipologie elencate quando si associa a due altri fattori determinanti che risultano essere la frequenza dei resti fossili caratterizzanti e il colore della matrice che può variare dal bianco, al beige al nocciola.
Ferme restando queste diversificazioni che sono esclusivamente di ordine tessiturale, bisogna dire che il litotipo resta comunque lo stesso, per tutto lo sviluppo del corpo sedimentario sottoposto a coltivazione mineraria. Questo deposito, caratteristico di un ambiente che bordava la vecchia piattaforma carbonatica, rientra in un ciclo di deposizione detritico-organogena, che in letteratura è noto con il nome di “Formazione dei Calcari a Briozoi e Litotamni”, depostasi nel corso del Miocene inferiore-medio.
Pertanto, la successiva classificazione in 15 tipologie del prodotto si basa su una diversificazione cromatica.
Dal punto di vista delle sue proprietà fisico-meccaniche non si evidenziano particolari cambiamenti in funzione delle diverse tipologie considerate
Modalità di Accesso
Accesso senza barriere architettoniche
Contatti
Luogo
Coreno Ausonio, 03040, Coreno Ausonio (FR)